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Pietro Lorenzetti    
   Artista senese che ricevette una formazione (come Simone Martini) sotto gli insegnamenti di Duccio di Buoninsegna. Come Giotto e Simone Martini lavorò ad Assisi, nella basilica di San Francesco.
L'opera a noi nota dell'artista, che per motivi di stile è considerata la più antica, è il trittico ad affresco per la cappella Orsini della basilica inferiore, raffigurante la Madonna col Bambino fra i santi Francesco e Giovanni Battista.
In quest'opera emergono gli insegnamenti di Duccio ma contemporaneamente l'artista è molto attento alla realizzazione del chiaroscuro e degli ornamenti.
Le altre produzioni artistiche di Lorenzetti trovano una tappa fondamentale con le "Storie della Passione" che l'artista affrescò nel braccio sinistro del transetto della stessa basilica inferiore di Assisi. Con questi si allontana sempre di più da quell'impronta ducesca, emerge da un lato la tensione del trattato gotico e dall'altro l'incontro con il grande modello giottesco. Lorenzetti dona, sempre in modo maggiore, un valore plastico ai volumi delle immagini grazie all'uso dei contrasti del chiaroscuro e del colore. Il vertice lo si ritrova nella "Crocifissione" e nelle scene "post mortem" dello stesso ciclo. In queste rappresentazioni l'artista raggiunge un' elevatissima densità di sentimento. I volumi in cui è evidente un forte risalto plastico riescono a esprimere commozione e il dolore violento di coloro che assistono all'evento.

Con le produzioni dell'artista a partire dal 1320, il pittore appare ormai come un artista maturo; il chiaroscuro viene adesso utilizzato con una certa sapienza. Le opere che mostrano la maturità dell'artista sono la "Madonna col bambino e santi" commissionata dal vescovo Tarlati per la Pieve di Arezzo, l"Annunciazione". Tra il 1327 e il 1329 Pietro realizza la pala d'altare raffigurante la "Madonna del Carmine" per i Carmelitani di Siena (la prima opera dell'artista destinata alla propria città).