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Antonio Canova      Scultore e pittore italiano (Possagno, Treviso, 1757 - Venezia 1822)


Figlio di uno scalpellino, fece la sua prima formazione a Venezia dove nel 1775 aprì uno studio.

Nel 1779 era a Roma presso l'ambasciatore della Repubblica Veneta Girolamo Zuliŗn. Successivamente seguì corsi di nudo all' Accademia di Francia a Roma. Si allontanò da Roma rarissime volte; per tornare nei luoghi natii tra il 1798 e il 1799 per la proclamazione della Repubblica Romana.

Successivamente fece alcuni viaggi all'estero, in particolare in Austria tra il 1798 e il 1805, si recò a Parigi nel 1802 e nel 1810 su chiamata di Napoleone e nel 1815 ritornò in veste di Ambasciatore per riottenere le opere sottratte da Napoleone allo Stato Pontificio.

 Infine andò a Londra per osservare i marmi del Partenone.

Le prime opere gli furono commissionate da Giovanni Falier ( per esempio "Euridice e Orfeo" 1773 - 1776), queste opere richiamano particolari berniniani, particolari che successivamente supera come testimonia il gruppo di opere di "Dedalo e Icaro" del 1777 - 1779. Con queste opere fu conosciuto nell'ambiente veneziano ed inoltre il guadagno gli consentì di partire per Roma dove entrò in contatto con l'ambiente internazionale della cultura neoclassica.

Con il "Teseo sul minotauro" del 1781 - 83 commissionato da Zuliŗn, l'artista riesce ad esprimere <<la nobile semplicitŗ e la quieta grandezza>>. Nel realizzare le sculture, Canova organizzò la sua bottega in modo da occuparsi direttamente della realizzazione della fase finale e quindi dei particolari; i suoi assistenti erano incaricati di sbozzare il marmo fino a che non mancavano solo pochi strati alla resa della scultura definitiva.

Eseguì numerosi monumenti funebri (di Clemente XIV, Clemente XIII, ed altri), in molti influì l'influenza berniniana, ma con il "Monumento funebre a Maria Cristina d'Austria" del 1798 - 1805, Canova creò un' opera estremamente innovativa. La forma del sepolcro deriva dalla piramide di Caio CŤstio a Roma, l'immagine della defunta si trova in un medaglione nella parte alta portato da una fanciulla che rappresenta la Felicitŗ Celeste. Sopra due gradini si trovano altri personaggi che rappresentano la forza, la Pietŗ, la tenerezza dello sposo; tutti personaggi entrano all'interno di un ingresso oscuro e si trovano su di un tappeto che collega la parte interna con l'esterno.

Le opere che riscontarono maggior successo presso i contemporanei furono quello opere a soggetto mitologico come "Amore e psiche" del 1787 - 93 o "Venere e Adone" del 1789 - 94. Con queste opere si possono osservare gruppi e figure di una fortissima eleganza, sensualitŗ e perfezione. Con l'epoca napoleonica Canova eseguì delle sculture che rappresentavano familiari di Napoleone, tra queste opere troviamo: "Marte Pacificatore" del 1803 - 06 che ritrae lo stesso Napoleone, "Venere vincitrice" del 1804 - 08.


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