Italiano
Vocabolario e frasi
svegliare = verbo transitivo scuot , <
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Il primo svegliarsi , dopo una sciagura , e in un impiccio , è un momento molto amaro .(Manzoni-I Promessi sposi)<>
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Il sonno fu affannoso , torbido , pieno di sogni penosi , ma non fu rotto che dalla voce strillante della vecchia , che venne a svegliarla , perché si preparasse per la gita di Monza .(Manzoni-I Promessi sposi)<>
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Lucia s'era risentita da poco tempo ; e di quel tempo una parte aveva penato a svegliarsi affatto , a separar le torbide visioni del sonno dalle memorie e dall'immagini di quella realtà troppo somigliante a una funesta visione d'infermo .(Manzoni-I Promessi sposi)<>
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Rimase un pezzo a pensare se le convenisse svegliarlo per dirgli quanto aveva tra sé stabilito e toglierlo di lÃ; ma, sul punto di scuoterlo, di chiamarlo per nome, sentà mancarsi l'animo e si ritrasse pian piano, come un'ombra, nella camera dond'era uscita.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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All'alba, i primi cinguettii degli uccelli imprigionati svegliarono subito il vagabondo, che dalla seggiola s'era buttato a dormire in terra.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Nà zzaro andò a svegliarlo.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Ecco, ed ero andato a svegliarlo da quel suo sogno.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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- Sono andato a svegliarlo io stamattina.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Perché avete tanta paura di svegliarvi la notte? Perché per voi la forza alle ragioni della vita viene dalla luce del giorno.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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A un certo punto, però, stanco di stare in ozio a guardare, s'era recato in una stalla là vicino per buttarsi a dormire, raccomandando alla ciurma di svegliarlo quando sarebbe venuta l'ora d'andar via.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Prima dell'alba, Saro si era recato a svegliarlo e lo aveva trovato lÃ, gonfio e nero, con un febbrone da cavallo.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Me lo farai svegliare.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Non ti vuoi svegliare? Va' a trovare lo zio, almeno: sta al porto.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Avrebbe voluto gridare per svegliarlo: - Ho deciso, don Pietro: mi spoglio! Ma si sforzava di trattenere perfino il respiro per paura che, svegliandosi, quel santo vecchio se lo trovasse davanti all'improvviso con quell'angoscia rabbiosa che certo doveva trasparirgli dagli occhi e da tutto il viso disgustato; e anzi aveva la tentazione di far saltare con una manata fuori della finestra quella gabbiola che pendeva dal palchetto, tanta irritazione gli cagionava, nella paura che il vecchio si svegliasse, il raspÃo delle zampine di quel canarino su lo zinco del fondo.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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- E tira calci? - Capirà , svegliarlo a quest'ora...(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Bisogna svegliare il vecchio.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Il signor Anselmo posò a terra presso l'uscio la candela, per non svegliare col lume le altre nipotine, ed entrò nella cameretta, al richiamo di SusÃ.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Fu là là per levar le grida e svegliare tutto il vicinato perché corresse a vedere e a toccar con mano il tradimento e l'infamità di quella megera; ma poi pensò che alcuni mesi addietro ella aveva negato a colei, allora incinta, il bocconcino d'assaggio d'una pietanza saporita, di cui al solito s'era diffuso l'odore per tutto il vicolo, e che colei, a detta di tutti, per quella voglia insoddisfatta, aveva abortito e per poco non era morta.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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La Poponè, zitta zitta, per non svegliare la nuora, il figliuolo e i nipotini, prese a vestirsi.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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E i piedi si sollevavano sempre piú svelti , battendo gli uni sugli Alla festa… Alla festa sono andato…altri , percuotendo la terra come per svegliarla dalla sua immobilità .( Grazia Deledda - Canne al vento)
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Partita tutta quella gente, lo zio Piero si mise a leggere la Gazzetta di Milano e Luisa disse a suo marito: «Sono le tre, andiamo a svegliar Maria». (Fogazzaro - Piccolo mondo antico)
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Mise nella valigia poca biancheria, un Dante e un Almanach du jardinier che aveva sul tavolino da notte, si chinò un momento su Maria che dormiva e non le diede un bacio per non svegliarla, baciò invece Luisa e, poiché stavano sotto gli occhi dei gendarmi posti alle due uscite della camera, si sciolse presto dalle sue braccia dicendole in francese che non conveniva dare spettacolo a quei signori. (Fogazzaro - Piccolo mondo antico)
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Oramai non erano più davvero cose nuove e siccome sull'alba Maria si agitava, dava segno di svegliarsi, avendo Franco sussurrato da capo «dormi?» Luisa rispose «sì» ed egli tacque definitivamente, come se ne fosse persuaso. (Fogazzaro - Piccolo mondo antico)
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A chi pareva di andar verso Osteno, a chi pareva di andar verso la Caravina, a chi pareva di andar verso Cadate; e ciascuno diceva i propri dubbi parlando piano come per non svegliare il lago addormentato. (Fogazzaro - Piccolo mondo antico)
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Franco accennò a sua moglie di tacere, di non svegliare Maria. (Fogazzaro - Piccolo mondo antico)
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Fino a questo punto la marchesa aveva sentito, sognando, di sognare; qui credette svegliarsi, vide con orrore che qualcuno era entrato infatti. (Fogazzaro - Piccolo mondo antico)
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Ella s'agitò infastidita; si rivoltò; riaffondò il viso nel guanciale, fiottando. Chiara obbedì. Poco dopo, si fece un gran silenzio. Un'ora dalla mezza notte era già passata. Bisognava osare senza indugio: bisognava escire dalla stanza, scendere a svegliar Filippo il meccanico, dare l'ordine in modo da ottenere l'obbedienza, partire con la vettura non dalla porta dell'albergo ma dalla rimessa. La più piccola contrarietà della sorte poteva compromettere l'esito. «Isabella dorme? Aldo è forse andato fuori. Non è rientrato ancora? Se l'incontrassi per le scale! Mi crederebbe impazzita?» Il rischio eccitava la sua audacia febrile. (D'Annunzio - Forse che sì forse che no)
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Egli aveva fermata la carezza sul fùsolo della gamba, senza più scorrere; ché il suo piacere s'avvelenava. Il suo amore era aizzato come la fiera nel serraglio, con la punta rovente. Il suo desiderio gli faceva male come se una malvagia droga glie lo eccitasse affocandogli le reni. Egli ora sentiva l'immensità dello spazio intorno, la purità del vento, l'incenso dei boschi salubri, tutta la forza dell'Estate; ed era come un uomo infermo su un inquieto guanciale i cui orli angusti gli limitavano il mondo. Egli posò il capo su le ginocchia distese della sua tormentatrice; e sorrise. L'odio insorto in lui diceva: «L'ora era deliziosa, l'ora del tuo breve sopore quando tu ti lasci addormentare dalla mia carezza cauta, quando fingi di non svegliarti se ardisco di più. Perché a un tratto mi scrolli? È vero, tu fai uno dei tuoi giuochi puerili, sogni uno dei tuoi sogni colorati. Ma conosco omai la tua arte. So come con l'angolo della bocca avveleni la parola che hai scelta. È come se una piccola bolla di saliva vi apparisca. Vuoi ch'io pensi che l'effeminato dalle palpebre dipinte una notte ti piacque?(D'Annunzio - Forse che sì forse che no)
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Rimasta sola, ella fu presa da un'agitazione così violenta che si premette il pugno su la bocca per reprimere le grida. Temendo di far rumore, camminava sul tappeto scalza, da un angolo all'altro della grande stanza; e la sua ombra s'inalzava e s'allargava su le pareti. S'arrestò, soffocata dal cuore, presso il limitare della stanza attigua. E si chiedeva: «Perché ho fatto questo?» E dal suo male non le veniva la risposta, ma un male ancora più sordo. Contenne l'ansito, fece un passo. Vide il lettino bianco, e sul guanciale la macchia fosca della capellatura. S'appressò, a poco a poco, temendo di svegliare la sorellina col suo palpito. Alla luce fievole della lampada, la scorgeva supina. (D'Annunzio - Forse che sì forse che no)
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— Questa volta — disse con la voce bassa che penetrava più del grido, più della fiamma — quello che tu m'hai tolto è più del mio sogno e più della mia vita; perché, per essere felice e per ringraziare il Cielo d'esser nata e per perdonarti, ora mi basterebbe di appoggiarmi sul suo petto e di piangere ancóra un poco e di addormentarmi e di non svegliarmi più. (D'Annunzio - Forse che sì forse che no)
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Ella si lasciava sorreggere e sospingere da tutte quelle mani carezzevoli e supplichevoli verso il pianoforte. Tutte quelle bocche di vergini, forse già baciate, forse non baciate ancóra, le facevano intorno una specie di litania primaverile ripetendo il suo dolce nome accanto alla parola barbarica. Come la voglia di ruzzare era sempre pronta a svegliarsi, la litania divenne un coro bizzarro appoggiato sul frullo della prima sillaba. (D'Annunzio - Forse che sì forse che no)
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La contenne, la riversò dentro, per tema che le gocciole calde scorressero, cadessero sul viso di Lunella, la risvegliassero. «Ah dormire, dormire, non saper più nulla, non ricordarsi più di nulla, entrare così nella pace, senza risveglio!» Ella pensò che un giorno, per essere felice e per ringraziare il Cielo d'esser nata, parve le bastasse di appoggiare il capo sopra un petto crudele e di piangere un poco e di addormentarsi e di non svegliarsi più. Ora la sua piccola sorella faceva quell'atto, ed era come s'ella medesima lo facesse verso quella madre che si sentiva rispondere per ambagi sempre la parola disperata. (D'Annunzio - Forse che sì forse che no)
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* Guardai di nuovo i miei compagni di viaggio e, quasi anch’essi, lì, sotto gli occhi miei, riposassero in quella certezza, ebbi la tentazione di scuoterli da quei loro scomodi e penosi atteggiamenti, scuoterli, svegliarli, per gridar loro che non era vero. ( Pirandello - Il fu Mattia Pascal )<>
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– Va’ a svegliarla! subito!
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* E il giornale , il famoso giornale che sta in cima al pensiero di chi vuol irrompere tra la calca dei mille e dei milioni per svegliarli e illuminarli ; il lungamente sognato e promesso giornale di chi vuol prender il mondo d'assalto e aggredire gli assopiti contemporanei all'usanza masnadiera ; il tante volte proposto e disegnato giornale che deve raccogliere le impazienze degli ignoti , dar voce e figura a un manipolo d'oscuri , rivelare ai maestri immediati , ai non più giovani , agli uomini di trenta e quarant'anni che i veri giovani , i freschi giovani di vent'anni , son arrivati anche loro alla maggior età e che un' altra generazione ha finalmente diritto alla parola — questo giornale assolutamente necessario che dev' esser come lo stiramento de' muscoli di un prigione appena desto e disciolto , come il primo canto spiegato di una bocca che dovette fin' oggi mormorare soltanto ; questo giornale che doveva essere , che voleva essere e poteva essere la prima vendetta di tutte le malinconie , lo sfogo invocato di tutti gli sdegni , l'arma di tutti i colpi di mano , la tromba wagneriana di tutte le sfide , il diario dei nostri sogni , la cartuccia delle troppo attese demolizioni , il getto e lo zampillo arcobalenante dei pensieri più temerari — questo famoso giornale finalmente si fece . (G .Papini - Un uomo finito)<>
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* Come educatore e maestro non cercavo di sedurre o di affascinare colle musiche e le dolcezze ma volevo svegliarli , scuoterli , eccitarli . (G .Papini - Un uomo finito)<>
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* Ma in che modo ? Ed ero degno di mettermi a tanta impresa ? E sarei riuscito ? Ero io stesso cosi pervaso e dominato dall'anima per avere il diritto di svegliare l'anime altrui e di imporre agli altri un'esistenza meno avviluppata nel brutto e nel male ? E se anche l'anima mia fosse stata netta , virtuosa e senza debolezze avrei avuto l'intelletto abbastanza grande e gagliardo per ispirare agli altri colParte la volontà dell'evasione necessaria dalla quotidianità incosciente , e per condurre a compimento l'elevazione di cento popoli verso la sfera del divino ? Per dar principio alla mia missione dovevo io stesso esser sicuro di me ; ripulirmi e grandificarmi — giungere alla perfezione morale e alla sublimità intellettuale : tramutarmi in santo ed in genio l XXIII . (G .Papini - Un uomo finito)<>
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* Le trombe acute , le trombe magiche , le trombe inimmaginabili : le trombe dal clangore cosi forte , così penetrante , cosi profondo , cosi imperativo da svegliare i morti — anche i morti che dormono da mille e diecimila anni . (G .Papini - Un uomo finito)<>
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* Dormo dieci ore filate , senza svegliarmi , senza sognare . (G .Papini - Un uomo finito)<>
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* E il giorno dopo ricomincio come prima : vado a letto presto , dormo dieci ore senza svegliarmi , senza sognare ; mi alzo con la testa vuota e la bocca amara e vivo fino alla sera in quel modo che ho confessato fremendo il giorno innanzi . (G .Papini - Un uomo finito)<>
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* E vi pare che questa sia azione di uomini che abbiano coscienza del loro posto in questo misterioso e adorabile universo ? Vi pare che i pochi che vedono quattro spanne più in là di queste bestie fanciulle , e sanno la fine che ci aspetta se non sapremo vincer coraggiosamente il destino creando una vita più pura dinanzi alla minaccia del nulla , vi pare , dico , che costoro dovrebbero incoraggiare questa fanciullonaggine e baloccaggine degli uomini e tenerli qui fermi davanti ai teatri di fogUo dove si muovono i burattini dei sogni ad ascoltare le peripezie immaginarie di fantasmi immaginari ? Perchè aver tanta compassione fuor di posto per loro e adoprar tanto genio per addormentarli e trastullarli mentre tanto più bello e pericoloso sarebbe svegliarli a forza — 247 — d'urli , metterli in faccia al buio , farli spenzolare col capo giù nell'abisso e forzarli così a rialzarsi , a scoprirsi , a farsi più dolorosi ma più alti davanti all'universo che ora appena li sopporta . (G .Papini - Un uomo finito)<>
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* Mi voleva svegliare , ma quando vi riuscì , essa non era più nella mia stanza .(I.Svevo - La coscienza di zeno)<>
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disonnare o dissonnare - = verbo trans . svegliare <>
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disvegliare = verbo trans . svegliare <>
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risvegliare = verbo trans. svegliare di nuovo <>
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sveglia = lo svegliare , lo svegliarsi , <>
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svegliamento = lo svegliare , lo svegliarsi . <>
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svegliata = lo svegliare , lo svegliarsi . <>
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svegliato = participio passato di svegliare - sveglio , <>
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svegliatore = un tempo , uomo che la mattina provvedeva a svegliare le persone a un'ora stabilita , strumento in grado di emettere un rumore a ore prestabilite , usato nei monasteri medievali , <>
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Spagnolo
Vocabolario e frasi
* No la pasó asà Sancho Panza; que, como tenÃa el estomago lleno, y no de agua de chicoria, de un sueño se la llevó toda, y no fueran parte para despertarle, si su amo no lo llamara, los rayos del sol que le daban en el rostro, ni el canto de las aves que muchas y muy regocijadamente la venida del nuevo dÃa saludaban.( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Donde se da fin al cuento de la pastora Marcela, con otros sucesos Mas apenas comenzó a descubrirse el dÃa por los balcones del Oriente, cuando los cinco de los seis cabreros se levantaron y fueron a despertar a don Quijote, y a decirle si estaba todavÃa con propósito de ir a ver el famoso entierro de Grisóstomo, y que ellos le harÃan compañÃa.( Cervantes - Don Quijote)<>
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* —Bien podrá ser eso —dijo la doncella—; que a mà me ha acontecido muchas veces soñar que caÃa de una torre abajo, y que nunca acababa de llegar al suelo y, cuando despertaba del sueño, hallarme tan molida y quebrantada como si verdaderamente hubiera caÃdo( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Pues todo esto que yo te pinto son incentivos y despertadores de mi ánimo, que ya hace que el corazón me reviente en el pecho con el deseo que tiene de acometer esta aventura, por más dificultosa que se muestra.( Cervantes - Don Quijote)<>
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* En tanto que don Quijote pasaba el libro, pasaba Sancho la maleta, sin dejar rincón en toda ella ni en el cojÃn, que no buscase, escudriñase e inquiriese, ni costura que no deshiciese, ni vedija de lana que no escarmenase, porque no se quedase nada por diligencia ni mal recado: tal golosina habÃan despertado en él los hallados escudos, que pasaban de ciento.( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Bien es verdad que quiero confesar ahora que, puesto que yo veÃa con cuán justas causas don Fernando a Luscinda alababa, me pesaba de oÃr aquellas alabanzas de su boca, y comencé a temer y a recelarme dél, porque no se pasaba momento donde no quisiese que tratásemos de Luscinda, y él movÃa la plática aunque la trujese por los cabellos, cosa que despertaba en mà un no sé qué de celos, no porque yo temiese revés alguno de la bondad y de la fe de Luscinda, pero, con todo eso, me hacÃa temer mi suerte lo mesmo que ella me aseguraba( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Hizo el cura que les aderezasen de comer de lo que en la venta hubiese, y el huésped, con esperanza de mejor paga, con diligencia les aderezó una razonable comida; y a todo esto dormÃa don Quijote, y fueron de parecer de no despertalle, porque más provecho le harÃa por entonces el dormir que el comer( Cervantes - Don Quijote)<>
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* No quiso Lotario, y allà se quedó dormido hasta que volvió Anselmo; el cual, como halló a Camila en su aposento y a Lotario durmiendo, creyó que, como se habÃa tardado tanto, ya habrÃan tenido los dos lugar para hablar y aun para dormir, y no vio la hora en que Lotario despertase, para volverse con él fuera y preguntarle de su ventura( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Con estos pensamientos, más honrados que acertados ni provechosos, estuvo otro dÃa escuchando a Lotario, el cual cargó la mano de manera que comenzó a titubear la firmeza de Camila, y su honestidad tuvo harto que hacer en acudir a los ojos para que no diesen muestra de alguna amorosa compasión que las lágrimas y las razones de Lotario en su pecho habÃan despertado.( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Si no, dime: ¿cuándo, ¡oh traidor!, respondà a tus ruegos con alguna palabra o señal que pudiese despertar en ti alguna sombra de esperanza de cumplir tus infames deseos? ¿Cuándo tus amorosas palabras no fueron deshechas y reprehendidas de las mÃas con rigor y con aspereza? ¿Cuándo tus muchas promesas y mayores dádivas fueron de mà creÃdas ni admitidas? Pero por parecerme que alguno no puede perseverar en el intento amoroso luengo tiempo si no es sustentado de alguna esperanza, quiero atribuirme a mà la culpa de tu impertinencia, pues sin duda algún descuido mÃo ha sustentado tanto tiempo tu cuidado, y asÃ, quiero castigarme y darme la pena que tu culpa merece.( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Y habÃa dado tantas cuchilladas en los cueros, creyendo que las daba en el gigante, que todo el aposento estaba lleno de vino; lo cual visto por el ventero, tomó tanto enojo, que arremetió con don Quijote, y, a puño cerrado, le comenzó a dar tantos golpes, que si Cardenio y el cura no se le quitaran, él acabara la guerra del gigante; y con todo aquello no despertaba el pobre caballero, hasta que el barbero trujo un gran caldero de agua frÃa del pozo, y se le echó por todo el cuerpo de golpe, con lo cual despertó don Quijote, mas no con tanto acuerdo, que echase de ver de la manera que estaba( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Sólo Sancho, como ya se ha dicho, era el afligido, el desventurado y el triste; y asÃ, con malencónico semblante entró a su amo, el cual acababa de despertar, a quien dijo: 268—Bien puede vuestra merced, señor Triste Figura, dormir todo lo que quisiere, sin cuidado de matar a ningún gigante ni de volver a la princesa su reino; que ya todo está hecho y concluido( Cervantes - Don Quijote)<>
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* «Pues será menester despertalle», replicó el renegado, «y llevárnosle con nosotros, y todo aquello que tiene de valor este hermoso jardÃn.» «No», dijo ella; «a mi padre no se ha de tocar en ningún modo; y en esta casa no hay otra cosa que lo que yo llevo, que es tanto, que bien habrá para que todos quedéis ricos y contentos; y esperaros un poco 294y lo veréis.» Y, diciendo esto, se volvió a entrar, diciendo que muy presto volverÃa; que nos estuviésemos quedos, sin hacer ningún ruido.( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Preguntele al renegado lo que con ella habÃa pasado, el cual me lo contó, a quien yo dije que en ninguna cosa se habÃa de hacer más de lo que Zoraida quisiese; la cual ya que volvÃa cargada con un cofrecillo lleno de escudos de oro, tantos que apenas lo podÃa sustentar, quiso la mala suerte que su padre despertase en el Ãnterin y sintiese el ruido que andaba en el jardÃn, y, asomándose a la ventana, luego conoció que todos los que en él estaban eran cristianos; y, dando muchas, grandes y desaforadas voces, comenzó a decir en arábigo: «¡Cristianos, cristianos! ¡Ladrones, ladrones!» Por los cuales gritos nos vimos todos puestos en grandÃsima y temerosa confusión.( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Pero apenas hubo oÃdo dos versos, que el que cantaba iba prosiguiendo, cuando le tomó un temblor tan estraño, como si de algún grave accidente de cuartana estuviera enferma, y, abrazándose estrechamente con Dorotea, le dijo: —¡Ay, señora de mi alma y de mi vida! ¿Para qué me despertastes?; que el mayor bien que la fortuna me podÃa hacer por ahora era tenerme cerrados los ojos y los oÃdos, para no ver ni oÃr a ese desdichado músico( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Maritornes, que ya habÃa despertado a las mismas voces, imaginando lo que podÃa ser, se fue al pajar y desató, sin que nadie lo viese, el cabestro que a don Quijote sostenÃa, y él dio luego en el suelo, a vista del ventero y de los caminantes, que, llegándose a él, le preguntaron qué tenÃa, que tales voces daba.( Cervantes - Don Quijote)<>
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* —En materia ha tocado vuestra merced, señor canónigo —dijo a esta sazón el cura—, que ha despertado en mà un antiguo rancor que tengo con las comedias que agora se usan, tal, que iguala al que tengo con los libros de caballerÃas; porque habiendo de ser la comedia, según le parece a Tulio, espejo de la vida humana, ejemplo de las costumbres y imagen de la verdad, las que ahora se representan son espejos de disparates, ejemplos de necedades e imágenes de lascivia.( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Porque de haber oÃdo la comedia artificiosa y bien ordenada, saldrÃa el oyente alegre con las burlas, enseñado con las veras, admirado de los sucesos, discreto con las razones, advertido con los embustes, sagaz con los ejemplos, airado contra el vicio y enamorado de la virtud; que todos estos afectos ha de despertar la buena comedia en el ánimo del que la escuchare, por rústico y torpe que sea.( Cervantes - Don Quijote)<>
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* —Eso no —respondió Sancho—; no seré yo tan descortés ni tan desagradecido, que con quien he comido y he bebido trabe cuestión alguna, por mÃnima que sea; cuanto más que estando sin cólera y sin enojo, ¿quién diablos se ha de amañar a reñir a secas? —Para eso —dijo el del Bosque—, yo daré un suficiente remedio, y es que antes que comencemos la pelea, yo me llegaré bonitamente a vuestra merced y le daré tres o cuatro bofetadas que dé con él a mis pies, con las cuales le haré despertar la cólera aunque esté con mas sueño que un lirón( Cervantes - Don Quijote)<>
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* —Contra ese corte sé yo otro —respondió Sancho—, que no le va en zaga: cogeré yo un garrote, y antes que vuestra merced llegue a despertarme la cólera haré yo dormir a garrotazos de tal suerte la suya, que no despierte si no fuere en el otro mundo, en el cual se sabe que no soy yo hombre que me dejo manosear el rostro de nadie; y cada uno mire por el virote.( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Cuéntase, en efecto, que era de demasiada grandeza, corva en la mitad y toda llena de verrugas, de color amoratado, como de berenjena; bajábale dos dedos mas abajo de la boca, cuya grandeza, color, verrugas y encorvamiento asà le afeaban el rostro, que, en viéndole Sancho, comenzó a herir de pie y de mano como niño con alferecÃa, y propuso en su corazón de dejarse dar docientas bofetadas antes que despertar la cólera para reñir con aquel vestiglo.( Cervantes - Don Quijote)<>
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* cuando don Quijote, sacudiendo la pereza de sus miembros, se puso en pie y llamó a su escudero Sancho, que aún todavÃa roncaba, lo cual visto por don Quijote, antes que le despertase le dijo: —¡Oh tú, bienaventurado sobre cuantos viven sobre la haz de la tierra, pues, sin tener invidia ni ser invidiado, duermes con sosegado espÃritu, ni te persiguen encantadores ni sobresaltan encantamentos! Duermes, digo otra vez y lo diré otras ciento, sin que te tengan en contina vigilia celos de tu dama, ni te desvelen pensamientos de pagar deudas que debas, ni de lo que has de hacer para comer otro dÃa tú y tu pequeña y angustiada familia, ni la ambición te inquieta, ni la pompa vana del mundo te fatiga, pues los lÃmites de tus deseos no se estienden a más que a pensar113355 tu jumento; que el de tu persona sobre mis hombros le tienes puesto, contrapeso y carga que puso la naturaleza y la costumbre a los señores.( Cervantes - Don Quijote)<>
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* A todo esto no respondió Sancho porque dormÃa, ni despertara tan presto si don Quijote con el cuento de la lanza no le hiciera volver en sÃ.( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Tendiéronle en el suelo y desliáronle, y con todo esto, no despertaba.( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Pero tanto le volvieron y revolvieron, sacudieron y menearon, que al cabo de un buen espacio volvió en sÃ, desperezándose, bien como si de algún grave y profundo sueño despertara, y, mirando a una y otra parte como espantado, dijo: 144 Monasterio de dominicos cerca de Salamanca y lugar de peregrinación( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Un prÃncipe conozco yo que puede suplir la falta de los demás con tantas ventajas, que si me atreviere a decirlas, quizá despertará la invidia en más de cuatro generosos pechos; pero quédese esto aquà para otro tiempo más cómodo, y vamos a buscar adonde recogernos esta noche( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Púsose a escuchar atentamente; levantaron la voz los de abajo, tanto, que pudo oÃr estas razones: —No me porfÃes, ¡oh Emerencia!, que cante, pues sabes que desde el punto que este forastero entró en este castillo, y mis ojos le miraron, yo no sé cantar, sino llorar; cuanto más que el sueño de mi señora tiene más de ligero que de pesado, y no querrÃa que nos hallase aquà por todo el tesoro del mundo; y, puesto caso que durmiese y no despertase, en vano serÃa mi canto si duerme y no despierta para oÃrle este nuevo Eneas, que ha llegado a mis regiones para dejarme escarnida( Cervantes - Don Quijote)<>
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* —No des en eso, Altisidora amiga —respondieron—; que sin duda la duquesa y cuantos hay en esa casa duermen, si no es el señor de tu corazón y el despertador de tu alma; porque ahora sentà que abrÃa la ventana de la reja de su estancia, y sin duda debe de estar despierto.( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Y, sin esperar respuesta, se salió del aposento, donde quedó don Quijote sosegado y pensativo esperándola; pero luego le sobrevinieron mil pensamientos acerca de aquella nueva aventura, y parecÃale ser mal hecho y peor pensado ponerse en peligro de romper a su señora la fe prometida, y decÃase a sà mismo: —¿Quién sabe si el diablo, que es sutil y mañoso, querrá engañarme agora con una dueña, lo que no ha podido con emperatrices, reinas, duquesas, marquesas ni condesas? Que yo he oÃdo decir muchas veces y a muchos discretos que, si él puede, antes os la dará roma que aguileña; y ¿quién sabe, si esta soledad, esta ocasión y este silencio despertará mis deseos que duermen, y harán que al cabo de mis años venga a caer donde nunca he tropezado? Y en casos semejantes mejor es huir que esperar la batalla.( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Pusieron asimismo un manjar negro que dicen que se llama cabial, y es hecho de huevos de pescados, gran despertador de la colambre220044.( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Despertaron algo tarde, volvieron a subir y a seguir su camino, dándose priesa para llegar a una venta que, al parecer, una legua de allà se descubrÃa: digo que era venta, porque don Quijote la llamó asÃ, fuera del uso que tenÃa de llamar a todas las ventas castillos( Cervantes - Don Quijote)<>
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* Si vuesa merced quiere un traguito, aunque caliente, puro, aquà llevo una calabaza llena de lo caro, con no se cuantas rajitas de queso de Tronchón, que servirán de llamativo y despertador de la sed, si acaso está durmiendo( Cervantes - Don Quijote)<>
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