Italiano
Vocabolario e frasi
vincente = participio presente di vincere = aggettivo e =che , chi vince < vincere = verbo transitivo battere , superare < vinto = participio passato di vincere = aggettivo sopraffatto , sconfitto < vitto = participio passato di vincere = aggettivo vinto. <
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Due occhi incavati eran per lo più chinati a terra , ma talvolta sfolgoravano , con vivacità repentina ; come due cavalli bizzarri , condotti a mano da un cocchiere , col quale sanno , per esperienza , che non si può vincerla , pure fanno , di tempo in tempo , qualche sgambetto , che scontan subito , con una buona tirata di morso .(Manzoni-I Promessi sposi)<>
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Que' ritrovati maestri , quelle belle malizie , con le quali sono avvezzi a vincere , che son diventate per loro quasi una seconda natura , e che , messe in opera a tempo , e condotte con la pacatezza d'animo , con la serenità di mente necessarie , fanno il colpo così bene e così nascostamente , e conosciute anche , dopo la riuscita , riscotono l'applauso universale ; i poverini quando sono alle strette , le adoprano in fretta , all'impazzata , senza garbo né grazia .(Manzoni-I Promessi sposi)<>
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- E per questo , - disse uno della brigata , - io che so come vanno queste faccende , e che ne' tumulti i galantuomini non ci stanno bene , non mi son lasciato vincere dalla curiosità , e son rimasto a casa mia .(Manzoni-I Promessi sposi)<>
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Era un plebeo che , trovandosi aver quattro soldi , voleva competere coi cavalieri del suo paese ; e , per rabbia di non poterla vincer con tutti , ne ammazzò uno ; onde , per iscansar la forca , si fece frate .(Manzoni-I Promessi sposi)<>
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Federigo , non che lasciarsi vincere da que' tentativi , riprese coloro che li facevano ; e ciò tra la pubertà e la giovinezza .(Manzoni-I Promessi sposi)<>
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È un signore quello , con cui non si può né vincerla né impattarla .(Manzoni-I Promessi sposi)<>
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- E non sapete voi che il soffrire per la giustizia è il nostro vincere ? E se non sapete questo , che cosa predicate ? di che siete maestro ? qual è la buona nuova che annunziate a' poveri ? Chi pretende da voi che vinciate la forza con la forza ? Certo non vi sarà domandato , un giorno , se abbiate saputo fare stare a dovere i potenti ; che a questo non vi fu dato né missione , né modo .(Manzoni-I Promessi sposi)<>
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Vi sarete umiliato di quel primo timore , perché era un effetto della vostra miseria ; avrete implorato la forza per vincerlo , per discacciarlo , perché era una tentazione: ma il timor santo e nobile per gli altri , per i vostri figliuoli , quello l'avrete ascoltato , quello non v'avrà dato pace , quello v'avrà eccitato , costretto , a pensare , a fare ciò che si potesse , per riparare al pericolo che lor sovrastava . . .Cosa v'ha ispirato il timore , l'amore ? Cosa avete fatto per loro ? Cosa avete pensato ?<>
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Appena ebbe proferite queste parole , si morse la lingua ; s'accorse d'essersi lasciato troppo vincere dalla stizza , e disse tra sé: " ora vien la grandine " .(Manzoni-I Promessi sposi)<>
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Eppure quella grandissima che godeva , non solo non bastò a vincere , in questo caso , l'opinion di quello che i poeti chiamavan volgo profano , e i capocomici , rispettabile pubblico ; ma non poté salvarlo dall'animosità e dagl'insulti di quella parte di esso che corre più facilmente da' giudizi alle dimostrazioni e ai fatti .(Manzoni-I Promessi sposi)<>
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Tanto importava il prender Casale ! Tanto par bella la lode del vincere , indipendentemente dalla cagione , dallo scopo per cui si combatta !<>
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Quanto aveva dovuto lottare Mammm'Anto' per vincere l'ostinazione della figlia! - Mi vedi? sono vecchia ormai: piú della morte che della vita.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Certo il dottor Sarti, suo intimo amico fin dall'infanzia, aveva consigliato a Flavia di cangiar vita, di darsi un po' di svago, per vincere la depressione nervosa che tanti anni di chiusa, monotona esistenza le avevano cagionato.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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E a poco a poco era divenuta anche sorda come una pietra, la povera nonnina; aveva ottantacinque anni e non capiva piú niente: una balla di carne, che ansimava e si reggeva appena, pesante e traballante; e obbligava a cure, per cui ci voleva un'adorazione come la mia, a vincer la pena e il ribrezzo che costavano.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Ma che glien'importava, allora? Lavorava con tutto il cuore, per acquistarsi la benevolenza paterna di chi la ospitava, con una speranza segreta: che quelle sue cure amorose, cioè, quei suoi servizi senz'alcun compenso, dopo il sacrificio del padre, valessero a vincere l'opposizione che forse il barone avrebbe fatta al figliuolo maggiore, Riccardo, quando questi, come già le aveva promesso, gli avrebbe dichiarato l'amore che sentiva per lei.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Alle nuove elezioni, infatti, riuscà a vincere le pressioni insistenti degli elettori, e non si presentò.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Di Iduccia soltanto? Pareva veramente il promesso sposo di tutt'e quattro le Margheri; anzi, piú che di Iduccia, delle altre tre; perché Iduccia, vedendo cosà naturalmente partecipi le sorelle della soddisfazione, della gioja che avrebbero dovuto esser sue principalmente, s'irrigidiva in un contegno piuttosto riserbato, e faceva peggio; ché quelle, supponendo ch'ella non riuscisse ancora a vincere la prima, ingiusta antipatia per il Tempini, ritenevano che fosse loro dovere compensarlo di quella freddezza, opprimendolo di cure, d'amorevolezze, cosà che egli non se n'accorgesse.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Era allora saltato dal letto e, in un attimo, entro di sé, la tremenda lotta di tutte le energie vitali contro l'idea della morte; prima, l'orrore di essa; poi la necessità e il sorgere d'un sentimento atroce, oscuro, a vincere ogni ripugnanza e ogni altro sentimento.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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- Collega, collega, qua la mano! Questo si chiama vincere.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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- Dopo sette mesi dalle elezioni politiche, a Costanova, caro signore, ribolle ancora furioso, come vede, lo sdegno contro di lui, perché, avversato qui da tutti, è riuscito a vincere col suffragio ben pagato delle altre sezioni elettorali del collegio.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Paroni riuscà a stento a vincere il tremore e la tentazione di darsela a gambe; tossÃ, gridò forte: - Chi è là ? - Paroni, - chiamò una voce cavernosa.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Ma dalla fretta con cui il signor Postella accolse questa spiegazione per vincere lo sbigottimento da cui tutti a quella vista fummo invasi, mi sorse all'improvviso il sospetto che, oscuramente, dalla prima impressione di quella tua cassa cosà gonfiata un rimorso gli fosse nato, che non al gas, ma a ben altro si dovesse attribuire la causa di quella tua enorme gonfiatura.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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A poco a poco però, scrivendo, si lasciò vincere dalla tentazione d'incorporarlo tutto quanto di filo nella lezione, parendogli che nulla vi fosse di superfluo, né un punto né una virgola.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Ora aveva detto di sà allo zio, e certo avrebbe sentito un gran dolore, se il Cleen se ne fosse andato; sentiva orrore del tedio mortale in cui sarebbe ricaduta, sola sola, nella casa vuota e silenziosa; era perciò contenta che lo zio fosse ora con lei, di là , a pensare, a escogitare il modo di vincere, se fosse possibile, tutte le difficoltà che avevano fino allora tenuto sospeso il suo sentimento.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Ma si potevano vincere quelle difficoltà ? Il Cleen, pur là presente, le pareva tanto, tanto lontano: parlava una lingua ch'ella non intendeva; aveva nel cuore, negli occhi, un mondo remoto, ch'ella non indovinava neppure.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Prevedeva che tra breve tutti gli sguardi si sarebbero rivolti con simpatia al giornalista effimero, elegantissimo, e che nessuno piú avrebbe badato a lui; e si lasciava vincere a poco a poco dal malumore, al quale, senza bisogno, pareva facesse da mantice un certo signore che la Venanzi gli aveva messo alle costole: un signore arguto, calvo, di cui non ricordava piú il nome, ma che gli ricordava invece quello di tutti gli altri là presenti, dicendo male di ciascuno.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Voleva vincere; doveva vincere.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Ma il dovere di farlo vincere pareva che spettasse agli altri, quanto piú lui ne dimostrava la volontà .(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Da molte stagioni, ormai, lui e la moglie erano riusciti a vincere il male e a rendersene immuni.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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non mi lasci!", s'era sentita vincere dalla compassione, dalla tenerezza, e s'era dedicata a lui, senza piú sospetto.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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La signora Lèuca, che stentava ancora a riconoscerlo, cosà cangiato, cosà arrozzito e invecchiato dopo undici anni, avrebbe voluto accostarsi per sollevarlo da terra, ma non riusciva a vincere il ribrezzo e lo spavento, e si tirava indietro, invece, per non vederselo cosà davanti in ginocchio, e gemeva: - Ma no...(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Ha riconosciuto la signora Lèuca che molte delle opere di carità a cui attende sono anche un modo per lei di passare il tempo; fa, è vero, piú di quanto potrebbe; si stanca a salire e scendere tante scale e vince spesso con la volontà la stanchezza degli occhi e delle mani nel lavorare per i poveri fino a tarda notte; dà poi in beneficenza gran parte delle sue rendite, privandosi di cose che per lei non sarebbero al tutto superflue; ma un vero e proprio sacrifizio non può dire che l'abbia mai fatto, come sarebbe vincere quel disgusto, quel certo orrore che nasce dalla propria carne al pensiero d'un contatto insoffribile, o rischiar di rompere quell'armonia di vita raccolta in tanta lindura d'ordine.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Il solo sacrificio che lei può fare, è questo: vincere quest'orrore.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Perché anche in questo, ciò che lei fa per gli altri è assai meno di ciò che ha fatto per sé quando, tante volte, ha dovuto vincere l'orrore del suo stesso corpo, della sua stessa carne, per tutto ciò che nell'intimità si passa, anche senza volerlo, e che nessuno vuol confessare nemmeno a se stesso.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Ancora, fermamente sostiene che no, non si sarebbe lasciata vincere neppure dalla previsione certa di questo rimorso.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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E infine, per giunta, si vede accusata anche lei, la signora Lèuca, d'aver fatto le cose a mezzo, sempre - s'intende - per il suo difetto di non saper vincere quella tale schifiltà naturale, che tante volte le ha impedito l'intero esercizio della carità , proprio di quella certa carità difficile, che pure questa volta lei stessa era andata a cercare.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Santo Dio, visto che s'era piegata a riprendersi in casa il marito, poteva bene forzarsi a vincerne il disgusto e acconciarsi a ridivenire in tutto e per tutto sua moglie.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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- Anzi ho il piacere d'annunziare a lor signori che ho avuto la fortuna di persuaderla a vincersi per un momento, e soffocare in sé il cordoglio.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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- Decida lei! Mi lascino dire! Si tratta di questo: ho indotto di là la signorina Reis a farsi forza; a vincersi, considerando la gravità della situazione, in cui, caro signore, lei l'ha messa e la lascerebbe.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Bisognava ora vincere l'opposizione della madre.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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La quale, perché fosse in tutto giusta, tanto aveva usato di crudeltà quanto di carità , punendo della sua superstizione quella madre col farle obbligo di vincere per amore del figlio lontano la ripugnanza che sentiva per quest'altro, il ribrezzo del seno da porgergli in bocca per nutrirlo; e non levandole poi del tutto la speranza di potere un giorno riavere il suo bambino, che intanto altri occhi, se non piú i suoi, seguitavano a vedere, sano e bello com'era.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Tra pochi mesi si sarebbe deciso il concorso a tre posti di assistente nell'ospedale maggiore della città , a cui egli aveva preso parte: era sicuro di vincere; sicurissimo; aveva poi qualcosa di suo e la professione di medico: poteva sposare.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Ma poteva confidar queste cose donna Angeletta Dinelli al commendator Federico Morozzi? LA CORONA Il dottor Cima si fermò all'entrata della villetta comunale, che sorgeva sul poggio all'uscita del paese; stette un pezzo a guardare il rustico cancello a una sola banda, sorretto da due pilastri non meno rustici, dietro ai quali si levavano tristi due cipressetti (tristi, quantunque attorno a loro ridessero in ghirlande qua e là , tra il cupo verde, alcune roselline rampicanti); guardò l'erto viale che dal cancello saliva al poggio, alla cui vetta stava tra gli alberi un chiosco che voleva sembrare una pagoda; e aspettò che il desiderio di farsi una giratina per sollievo in quella vecchia villetta quasi abbandonata riuscisse a vincere in lui la rilassatezza delle membra, che il tepore inebriante del primo sole gli aveva cagionato.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Egli doveva vincere il proprio cuore, dirgli che aveva un bel sentirsi giovane, quando tutti lo credevano vecchio.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
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Una donna, passata i trentatré, ma pur bella, s’intendeva molto materialmente in me giovanetto che molto spiritualmente l’andavo considerando: e non m’accorgevo de’ suoi consumati ma pure schietti artifizi, né discernevo le tenerezze ch’ella mi scoccava tratte da’ libri, e volevo a forza adorarla com’angelo: e lei che prima posava la sua sulla mia mano, e mi si abbandonava in provocatrici attitudini, non capivo e con lunghissimi abbracciamenti, a me quasi puri, ferocemente la tormentavo e la rimandavo delusa, ma non disperata di vincermi, e maledicente in cuore i letterati matterugi e le meteore platoniche. (Tommaseo - Fede e bellezza)
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Non pura, ma buona; ignara del vincere, ma devota in cuore a essere vinta, cercavi a che braccia non dure e non ingrate abbandonarti. (Tommaseo - Fede e bellezza)
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La vanità sola poteva in lei vincere l’avarizia: la vanità la rendeva sprezzante de’ grandi a sé inutili, agli utili china. (Tommaseo - Fede e bellezza)
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Una sera se n’andavano a passo lento in silenzio: la luna, ora leggermente velata, or tuffata nelle nuvole spesse, nuotava in esse; e pur nel vincerle, torbido aveva l’aspetto, e segnava ombre incerte, e tremolava quasi svogliata sull’acque: correndo per poco in un tratto di ciel puro, imbelliva, poi, rintorbidata, si perdeva nel fosco. (Tommaseo - Fede e bellezza)
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"Il passato m’è scuola: e questo temer di me stessa, m’è pegno che saprei vincere. (Tommaseo - Fede e bellezza)
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Sono di fronte a un pericolo facile a vincere: ma nei più facili sovente è più insidia. (Tommaseo - Fede e bellezza)
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Saremo l’uno all’altro custodi: e del combattere e del vincere avremo un vicino conforto. (Tommaseo - Fede e bellezza)
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E che s’intendeva l’infelice di fare con questo biglietto? Vincere i riguardi dell’amica, affrettare il desiderio di lui, compiere un nuovo dovere, frapporre un nuovo ostacolo tra sé e l’uomo che quasi suo malgrado le piacque. (Tommaseo - Fede e bellezza)
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Incerto in amore, quanto in altre cose sicuro, e’ voleva a ogni passo essere sostenuto, sospinto, rincontrato: e le donne che questo fanno, non sempre sono le più innamorate; perché chi fa questo, ha il tempo di pensare all’altrui debolezza e ai modi di vincerla. (Tommaseo - Fede e bellezza)
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Giovanni scrisse intanto le cose che seguono: "Quel ch’altri fa per rancore, mi si perdoni s’io fo per amore; quel ch’altri per servire al pregiudizio, s’io per vincerlo. (Tommaseo - Fede e bellezza)
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Girò gli occhi intorno, chiamandolo a voce squarciata; stese le mani alle lettere sigillate: ma (tant’era l’abito del vincersi) non le aperse. (Tommaseo - Fede e bellezza)
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Ma né i marroni né gl'improperi di Pasotti valsero a vincere il signor Giacomo che partì con lo spettro dell'I.R. (Fogazzaro - Piccolo mondo antico)
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Ti ricordi quanti ostacoli erano fra noi quando la prima volta ebbi un fiore dalle tue mani? Io non t'amavo ancora e tu già pensavi a vincermi. (Fogazzaro - Piccolo mondo antico)
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– Il patto d’alleanza? dopo che l’Austria l’ha strappato aggredendo? dopo che la Germania, impazzita, dichiara guerra a destra, guerra a sinistra, guerra finanche alle stelle, senza darcene avviso, senza tener conto delle nostre condizioni? Ignorante! imbecille! Che parola e parola! Combattere ai nostri danni? Ajutare l’Austria a vincere? noi? E le nostre terre irredente? E le nostre coste e le nostre isole, con la flotta inglese e francese contro di noi? Possiamo essere contro l’Inghilterra, noi? Ignorante! imbecille! –
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Chi può prevedere le conseguenze d’un così inaudito conflitto? Forse non vincerà nessuno e si distruggerà tutto, ricchezze, industrie, civiltà .(Pirandello - Berecche e la guerra)
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Trasognato egli si volse, e guardò l'uomo: riconobbe l'ossatura della volontà temeraria, la biliosa faccia scarnita dall'ardore di vincere, la pupilla fulminea del predatore, quegli angoli vivi che parevano fatti per fendere come i conii la resistenza, quelle dure mascelle che per contrasto portavano la carne rossa della bocca come un frutto molle in una tenaglia d'acciaio (D'Annunzio - Forse che sì forse che no)
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Aveva quasi forzata la sua attenzione verso quella realtà , come per vincere l'indefinibile sentimento di assenza e di distanza ond'era occupata la profondità della sua vita. Egli rivedeva le chiostre della pagoda, le piscine gremite di torsi ignudi e di teste rase, il popolo d'iddii di dèmoni di nimostri scolpito nelle lunghe logge cupe, nei tabernacoli nelle nicchie nei pilastri, lordato dagli escrementi dei pipistrelli innumerevoli. Riudiva il mugghio dei buoi, il barrito degli elefanti che s'inginocchiavano nel loro fimo. (D'Annunzio - Forse che sì forse che no)
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L'Àrdea continuava la sua rotta, girava le mète nel decimoquinto giro. Il Latino era per ritogliere il primato al Barbaro. Nella calca efimera e indistinta le radici eterne della stirpe fremettero. Tutti i cuori furono alati per sostenere il volo eroico. Tutte le gole riverse gittarono al prode il suo nome come un soffio sonante che incitasse la rapidità . Gli comandarono di vincere. (D'Annunzio - Forse che sì forse che no)
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— Scusa. È un freddo nervoso. Non posso vincerlo. (D'Annunzio - Forse che sì forse che no)
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— Mi ami? mi ami? — chiese ella, chinandosi ancor più verso la gota scarna, assalita da uno sgomento subitaneo al pensiero di quell'altro amore che ardeva lassù, nella Città di vento e di macigno, e che poteva vincere il suo. (D'Annunzio - Forse che sì forse che no)
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— Ti cuoce, quel che ti dico? Ti meravigli di ritrovarmi in questo aspetto? Ma non sono io l'opera tua? non sono la tua alunna? non m'hai fatta così tu stessa, alla tua scuola, per anni? Senz'accorgertene, senza badarci, m'hai riempita di scienza. Ma non credevi che questa scienza potesse un giorno diventare tanto amara e potesse ritorcersi contro te. L'ho tenuta nascosta, l'ho coperta di malinconia per non lasciarla trasparire, l'ho sopita col mio canto. Ora, a un tratto, lo vedi, mi diventa un veleno, mi diventa un'arme. Tu m'incalzi, mi serri, non mi dai quartiere, mi sei sopra come una nemica che non si contenta di vincere ma vuol martoriare, vuol profanare il corpo e l'anima con una tortura che sembra una libidine.... (D'Annunzio - Forse che sì forse che no)
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Nel punto di montare in sella, egli aveva ordinato al palafreniere di trattenere Assra che voleva seguirlo. Certo essa era fuggita e aveva ritrovato le tracce. La cagna si avvicinava simulando il movimento flessuoso d'una piccola onda, per vincere la collera con la grazia; e l'onda aveva due dolci occhi di cortigiana cerchiati di bistro. (D'Annunzio - Forse che sì forse che no)
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— Non temo di mostrarvi la mia verità . A chi mi confesserò se non a colui che amo? Questo è un sacramento. «Che cosa hai tu fatto dell'anima tua?» E bisogna rispondere. Non si perdona a chi abbia vissuto invano. Io ho dato tutto. La mia anima disperata io l'ho sostenuta con la speranza, per l'amore dell'amore. Udite questo. La notte che seguì il vostro arrivo a Volterra, io e mia sorella fummo l'una di fronte all'altra, così come nostra madre ci fece, senza freno e senza maschera. Ella era smarrita, ella era atterrita dinanzi a quel che il mio cuore poteva. Tre volte, disse: «Fa dunque ch'egli t'ami». Era una sfida superba? La raccolsi? M'illusi di poter vincere? E che ho mai fatto io per vincere? di quali seduzioni mi sono armata? Udite questo ancóra. Quella notte, nel combattimento, ella mi domandò: «Credi tu che l'ami di più?» Io risposi: «Non di più. L'amo io sola». Avevo già guardato la morte, mi ero già inclinata verso l'abisso. E volli vivere. Non io volli vivere, ma il mio amore volle vivere in me. Non ero nata se non per portarlo.(D'Annunzio - Forse che sì forse che no)
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— Potevo io vincere? Quella notte ella aveva detto: «L'amore più forte non è quello che vince?» Ah, non è vero. Ho dato tutto, per saper questo! Ella aveva detto a disfida: «Egli è folle di me.» Sì, una cosa torbida e trista vi rendeva folle, vi rende folle. Vi amavo io sola, vi amo io sola. Ma non avevate occhi per me, come ora; non per me, non per l'inganno.... (D'Annunzio - Forse che sì forse che no)
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E il cuore gli tremò perché v'era rinata la volontà di vivere, la volontà di vivere per vincere. (D'Annunzio - Forse che sì forse che no)
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* Con lo stordimento del loro profumo, che le aveva reso come di piombo la testa, si era a un tratto sentita vincere da una disperata stanchezza di tutte le cose della vita, nel tetro silenzio di quella casa schiacciata dall'incubo della morte. ( Pirandello - Il fu Mattia Pascal )<>
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* Ma tuo padre è ricco, e non ha che te solo: ti può dunque contentare, senza badare alla dote! Che se poi, con le buone, non riesci a vincerlo, niente paura: un bel volo dal nido, e s’aggiusta ogni cosa. ( Pirandello - Il fu Mattia Pascal )<>
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* Che colpa ho io se Pomino eseguì con troppa timidezza le mie prescrizioni? che colpa ho io se Romilda, invece d’innamorarsi di Pomino, s’innamorò di me, che pur le parlavo sempre di lui? che colpa, infine, se la perfidia di Marianna Dondi, vedova Pescatore, giunse fino a farmi credere ch’io con la mia arte, in poco tempo, fossi riuscito a vincere la diffidenza di lei e a fare anche un miracolo: quello di farla ridere più d’una volta, con le mie uscite balzane? Le vidi a poco a poco ceder le armi; mi vidi accolto bene; pensai che, con un giovanotto lì per casa, ricco (io mi credevo ancora ricco) e che dava non dubbii segni di essere innamorato della figlia, ella avesse finalmente smesso la sua iniqua idea, se pure le fosse mai passata per il capo. ( Pirandello - Il fu Mattia Pascal )<>
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* La donnetta aveva dovuto vincer bene, quella sera, seguendo il mio giuoco, giacché, all’uscita, non s’era più fatta vedere. ( Pirandello - Il fu Mattia Pascal )<>
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* Voleva sapere com’io facessi a vincere. ( Pirandello - Il fu Mattia Pascal )<>
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* Ero sicuro ch’egli m’aveva aiutato a vincere. ( Pirandello - Il fu Mattia Pascal )<>
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* Nel primo giorno, dopo quella nostra lite, non aveva voluto puntare dov’io puntavo, e aveva perduto sempre; nei giorni seguenti, vedendomi vincere con tanta persistenza, aveva tentato di fare il mio giuoco; ma non avevo voluto più io, allora: come guidato per mano dalla stessa Fortuna, presente e invisibile, mi ero messo a girare da un tavoliere all’altro. ( Pirandello - Il fu Mattia Pascal )<>
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* Dovetti arrivare ad una altra estate per vincere .
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* Le salite ci animavano come una battaglia da vincere ; le scese ci umiliavano e ci ammutolivano . (G .Papini - Un uomo finito)<>
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* Cari uomini , vi ringrazio e m' inchino davanti a voi e che Dio ve ne renda merito ! Fate e dite tutto quel che potete fare e dire e sapete perfin vincere il vostro naturale amor proprio e la mia screanzata rozzezza . (G .Papini - Un uomo finito)<>
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* Credete non mi costi dolore il confessare cosi crudamente la debolezza e la finzione della vita ? Eppure sta cosi : perchè dovrei seguitare a imbrogliar me e gli altri ? Tante volte , invece di starmene chiuso nella mia stanza solo coi miei pensieri , mi son lasciato vincere da un momento di noia e sono scappato fuori , mi son fermato alle vetrine , ho seguito i lumi accesi sopra il mio capo , son montato sopra i trams scampanellanti e fuggenti , mi son seduto nei caff'è a guardar le figure di una borghesissima rivista tedesca ; ho cercato gli amici e ho fatto con loro non so quanti discorsi sciocchi , cattivi o spiritosi ; sono — 208 — andato a far delle visite , a bere il caffè in tazzine dorate , a ciarlare con signorine forestiere e con vecchie dame affettuose . (G .Papini - Un uomo finito)<>
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* Eppoi mi son lasciato vincere dal corpo , dalla sensualità : dal ventre e dal cazzo . (G .Papini - Un uomo finito)<>
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* S' io fossi stato più debole (per non sognare) o più forte (per vincere) non sarei qui ad umiliarmi dinanzi a quelli che disprezzo ! xxxvni . (G .Papini - Un uomo finito)<>
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* E vi pare che questa sia azione di uomini che abbiano coscienza del loro posto in questo misterioso e adorabile universo ? Vi pare che i pochi che vedono quattro spanne più in là di queste bestie fanciulle , e sanno la fine che ci aspetta se non sapremo vincer coraggiosamente il destino creando una vita più pura dinanzi alla minaccia del nulla , vi pare , dico , che costoro dovrebbero incoraggiare questa fanciullonaggine e baloccaggine degli uomini e tenerli qui fermi davanti ai teatri di fogUo dove si muovono i burattini dei sogni ad ascoltare le peripezie immaginarie di fantasmi immaginari ? Perchè aver tanta compassione fuor di posto per loro e adoprar tanto genio per addormentarli e trastullarli mentre tanto più bello e pericoloso sarebbe svegliarli a forza — 247 — d'urli , metterli in faccia al buio , farli spenzolare col capo giù nell'abisso e forzarli così a rialzarsi , a scoprirsi , a farsi più dolorosi ma più alti davanti all'universo che ora appena li sopporta . (G .Papini - Un uomo finito)<>
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* Speravo di domarlo ; contavo di vincerlo , di pigliarlo dalla parte dell'anima e insignorirmene senza neppur guardarlo , e ora si vendica : sento che la fine s'approssima e che questa impalcatura d'ossi lunghi imbottita di poca carne fa segno di sfasciarsi — di tornar fango sotto il fango . (G .Papini - Un uomo finito)<>
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* Per distruggere bisogna anche fare e per vincere sanguinare dalle ferite . (G .Papini - Un uomo finito)<>
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Allora egli raccontò il fatto , urlando per vincere l’ilarità che gl’impediva la parola:
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* Qualcuno dovette addirittura gettarsi su di esso per vincere la mia resistenza .(I.Svevo - La coscienza di zeno)<>*
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* Era certamente dovuta alla mia eccitazione , ma anche al mio sforzo supremo di vincere quel violino minaccioso che s’avvicinava , s’avvicinava .(I.Svevo - La coscienza di zeno)<>
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* Era una paura ridicola , ma non sapevo vincerla .(I.Svevo - La coscienza di zeno)<>
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break point = sost. m. punto in cui si interrompe l'esecuzione di un programma , in genere per permettere di effettuare dei controllinel tennis , punto con cui un giocatore può vincere il game in cui è al servizio l'avversario.
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conquidere = verbo trans. vincere, conquistare <>
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debellare = verbo trans . vincere - sconfiggere definitivamente <>
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escamotage = espediente - ripiego abile messo in atto per aggirare una difficoltà - per ribaltare una situazione o per vincere le resistenze di qualcuno . <>
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irascibile = che si lascia facilmente vincere dall'ira , che ha improvvisi scatti d'ira <>
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match ball loc. m. nel tennis e nella pallavolo, palla giocando la quale uno dei due contendenti può vincere l'incontro. <>
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outsider = atleta o cavallo che , pur non essendo tra i favoriti di una gara , si ritiene possa vincerla , o anche la vince <>
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propulsione = azione con cui si imprime a un corpo la spinta necessaria per vincere le cause che si oppongono al suo moto <>
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quotalite o quota lite , = patto , vietato dalla legge , tra il cliente e l'avvocato , per cui il primo promette come compenso della prestazione professionale una parte di ciò che è oggetto della contestazione , se vincerà la causa . <>
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sconfiggere = verbo transitivo vincere , s , <>
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sobranzare = o sovranzare , verbo transitivo e intr . sopraffare , sopravanzare , vincere , <>
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stoicismo = la dottrina della scuola stoica fondata ad atene da zenone di cizio nel sec . iii a . c . , che fa consistere la saggezza nel riconoscimento di un ordine razionale e provvidenziale del mondo , nell'adeguarsi a esso accettando con impassibilità i beni e i mali che non dipendono dalla volontà dell'uomo , nel vincere le passioni in quanto contrarie alla ragione , nel considerare la virtù come unico vero bene e come sola felicità impassibilità , fortezza di fronte al dolore fisico e alle avversità morali e spirituali , <>
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stravincere = verbo transitivo vincere nettamente , superare di gran lunga l'avversario , <>
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vincente = participio presente di vincere = aggettivo e =che , chi vince <>
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vincita = il vincere al gioco <>
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vinto = participio passato di vincere = aggettivo sopraffatto , sconfitto <>
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vitto = participio passato di vincere = aggettivo vinto. <>
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vittoria = il vincere , il riuscire vincitore in un confronto , una competizione , una lotta , una controversia e sim <>
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