Italiano
Vocabolario e frasi
condannare = verbo trans. imporre una pena o una sanzione dopo che in un processo sia stata riconosciuta la colpevolezza del soggetto chiamato in giudizio <
---------------
Ma quando voi stesso sorgerete a condannare la vostra vita , ad accusar voi stesso , allora ! allora Dio sarà glorificato ! E voi domandate cosa Dio possa far di voi ? Chi son io pover'uomo , che sappia dirvi fin d'ora che profitto possa ricavar da voi un tal Signore ? cosa possa fare di codesta volontà impetuosa , di codesta imperturbata costanza , quando l'abbia animata , infiammata d'amore , di speranza , di pentimento ? Chi siete voi , pover'uomo , che vi pensiate d'aver saputo da voi immaginare e fare cose più grandi nel male , che Dio non possa farvene volere e operare nel bene ? Cosa può Dio far di voi ? E perdonarvi ? e farvi salvo ? e compire in voi l'opera della redenzione ? Non son cose magnifiche e degne di Lui ? Oh pensate ! se io omiciattolo , io miserabile , e pur così pieno di me stesso , io qual mi sono , mi struggo ora tanto della vostra salute , che per essa darei con gaudio (Egli m'è testimonio) questi pochi giorni che mi rimangono ; oh pensate ! quanta , quale debba essere la carità di Colui che m'infonde questa così imperfetta , ma così viva ; come vi ami , come vi voglia Quello che mi comanda e m'ispira un amore per voi che mi divora !<>
---------------
Al diavolo il mestiere , al diavolo la buona condotta ! Volete condannarmi a essere arrabbiato per tutta la vita ; e da arrabbiato viverò . . .E quel disgraziato ! Lo sa il Signore se gli ho perdonato di cuore ; ma voi . . .Volete dunque farmi pensare per tutta la vita che se non era lui . . . ? Lucia ! avete detto ch'io vi dimentichi: ch'io vi dimentichi ! Come devo fare ? A chi credete ch'io pensassi in tutto questo tempo ? . . .E dopo tante cose ! dopo tante promesse ! Cosa v'ho fatto io , dopo che ci siamo lasciati ? Perché ho patito , mi trattate così ? perché ho avuto delle disgrazie ? perché la gente del mondo m'ha perseguitato ? perché ho passato tanto tempo fuori di casa , tristo , lontano da voi ? perché , al primo momento che ho potuto , son venuto a cercarvi ?<>
---------------
DIFESA DEL MÈOLA (Tonache di Montelusa) Ho tanto raccomandato ai miei concittadini di Montelusa di non condannare cosà a occhi chiusi il Mèola, se non vogliono macchiarsi della piú nera ingratitudine.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
---------------
Io per me non so tollerare in pace che i miei concittadini, riconoscendo da un canto questo bene, seguitino dall'altro a condannare il Mèola e a rendergli se non proprio impossibile, difficilissima la vita nel nostro paese.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
---------------
M'avete ridato la vita per mandarmi in galera? E non è un atroce delitto, questo? E che giustizia può esser quella che punisce a freddo un uomo ormai privo di rimorsi? come starò io in un reclusorio a scontare un delitto che non ho pensato di commettere, che non avrei mai commesso, se non vi fossi stato trascinato; mentre, meditatamente, ora, a freddo, coloro che approfitteranno della vostra scienza, dottore, la quale mi ha tenuto per forza in vita solo per farmi condannare, commetteranno il delitto piú atroce, quello di farmi abbrutire in un ozio infame, e di fare abbrutire nei vizii della miseria e nell'ignominia i miei figliuoli innocenti? Con quale diritto? Si rizzò sul busto, sospinto da una rabbia che il sentimento della propria impotenza rendeva feroce: cacciò un urlo e s'afferrò con le dita artigliate la fascia e se la stracciò; poi si riversò bocconi sul letto, convulso; tentò di scoppiare in singhiozzi, ma non poté.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
---------------
E se lei, signor Ispettore, ha il cuore duro come questo scoglio qua, ebbene, mi mandi pure davanti ai giudici: voglio vedere se avranno cuore loro da condannarmi.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
---------------
Diffamazione? Ma che diffamazione, povero disgraziato, se già da qualche anno era diffusissima in tutto il paese la sua fama di jettatore? se innumerevoli testimonii potevano venire in tribunale a giurare che egli in tante e tante occasioni aveva dato segno di conoscere quella sua fama, ribellandosi con proteste violente? Come condannare, in coscienza, quei due giovanotti quali diffamatori per aver fatto al passaggio di lui il gesto che da tempo solevano fare apertamente tutti gli altri, e primi fra tutti - eccoli là - gli stessi giudici? E il D'Andrea si struggeva; si struggeva di piú incontrando per via gli avvocati, nelle cui mani si erano messi quei due giovanotti, l'esile e patitissimo avvocato Grigli, dal profilo di vecchio uccello di rapina, e il grasso Manin Baracca, il quale, portando in trionfo su la pancia un enorme corno comperato per l'occasione e ridendo con tutta la pallida carnaccia di biondo majale eloquente, prometteva ai concittadini che presto in tribunale sarebbe stata per tutti una magnifica festa.(Pirandello - Novelle per un anno)<>
---------------
Tu , tu almeno devi comprendere e non condannarmi .( Grazia Deledda - Canne al vento)
---------------
Tornare , condannarsi anche l'anima , ma non farle soffrire: questa era la vera penitenza .( Grazia Deledda - Canne al vento)
---------------
Odo tuttavia la sua voce modesta dappiè della scala piangere addio: e quando penso alla mia patrizia freddezza in quel punto, sento che non ho diritto di condannare veruna delle più dispregevoli umane malvagità .. (Tommaseo - Fede e bellezza)
---------------
Prima credevo che ci fosse un Dio cattivo, adesso non credo più che esista; ma se vi fosse il Dio buono nel quale credi tu, non potrebbe condannare una madre che ha perduto la sua unica figliuola e cerca persuadersi che una parte di lei vive ancora!» Ester non rispose. (Fogazzaro - Piccolo mondo antico)
---------------
— Forse l'ho io separata da te? T'ho preso a lei? E come avrei potuto prenderti se tu non fossi stato già mio? Certo, quella sera, alla marina, ti parvi orribile quando ti parlai dell'amore di mia sorella. Ti ricondussi verso di lei, e le dissi: «Fa dunque ch'egli t'ami.» Ti parvi orribile. Ma chi può mai giudicare l'amore? e chi può dire il termine della voluttà e il termine del tormento e dove il male cessi d'essere il male e dove il bene cessi d'essere il bene, e per che modo una nuova vergogna crei un amore nuovo, e di che cosa debba vivere l'amore per piacere alla morte? Come fate voi a condannare e ad assolvere? Nulla è certo fuorché la crudeltà e la fame del cuore, e il sangue e le lacrime, e la fine di tutto; e neppure si sa quale sia il tempo di piangere. Ma forse c'è ancora da scoprire qualche dolore più lontano. Il mio lo conosci?
---------------
* Avrebbero visto finalmente il loro Cristo scender dalle nubi del cielo per condannare e premiare . (G .Papini - Un uomo finito)<>
---------------
* Non posso condannare e sopprimere tutta questa parte di me ch'è la migliore , ch'è l'unica la quale giustifichi tutte l'altre . (G .Papini - Un uomo finito)<>
---------------
anatematizzare = o anatemizzare , verbo trans. colpire con anatema condannare .<>
---------------
condanna = il condannare, la sentenza con cui si condanna <>
---------------
condannabile = che si può condannare, che è da condannarsi <>
---------------
condannato = part. pass. di condannare - colui che è stato colpito da una condanna. <>
---------------
condennare = condannare. <>
---------------
dannare = verbo trans . condannare <>
---------------
detestare = verbo trans . avere in orrore - condannare come riprovevole <>
---------------
esiliare esigliare - essiliare = verbo trans . mandare in esilio - condannare all'esilio <>
---------------
ostracizzare = verbo trans . nell'antica atene , condannare all'ostracismo - esiliare , bandire <>
---------------
ricondannare = verbo trans. condannare di nuovo. <>
---------------
|
|
Spagnolo
Vocabolario e frasi
* —Esto digo yo también —dijo el cura—, y a fe que no se pase el dÃa de mañana sin que de ellos no se haga acto público y sean condenados al fuego, porque no den ocasión a quien los leyere de hacer lo que mi buen amigo debe de haber hecho( Cervantes - Don Quijote)<>
---------------
* Y el primero que maese Nicolás le dio en las manos fue Los cuatro de AmadÃs de Gaula, y dijo el cura: —Parece cosa de misterio esta, porque, según he oÃdo decir, este libro fue el primero de caballerÃas que se imprimió en España, y todos los demás han tomado principio y origen de este, y asà me parece que, como a dogmatizador de una secta tan mala, le debemos sin excusa alguna condenar al fuego( Cervantes - Don Quijote)<>
---------------
* —Ya conozco a su merced —dijo el cura—; ahà anda el señor Reinaldos de Montalbán con sus amigos y compañeros, más ladrones que Caco, y los doce Pares con el verdadero historiador TurpÃn, y, en verdad, que estoy por condenarlos no más que a destierro perpetuo, siquiera porque tienen parte de la invención del famoso Mateo Boyardo, de donde también tejió su tela el cristiano poeta Ludovico Ariosto, al cual, si aquà le hallo y que habla en otra lengua que la suya, no le guardaré respeto alguno; pero, si habla en su idioma, le pondré sobre mi cabeza( Cervantes - Don Quijote)<>
---------------
* —Pues la del Salmantino —respondió el cura— acompañe y acreciente el numero de los condenados al corral, y la de Gil Polo se guarde como si fuera del mismo Apolo; y pase adelante, señor compadre, y démonos prisa, que se va haciendo tarde( Cervantes - Don Quijote)<>
---------------
* ¿Es posible que el rey haga fuerza a ninguna gente? —No digo eso —respondió Sancho—, sino que es gente que por sus delitos va condenada a servir al rey en las galeras de por fuerza( Cervantes - Don Quijote)<>
---------------
* A este pecador le dieron tormento y confesó su delito, que era ser cuatrero, que es ser ladrón de bestias, y por haber confesado le condenaron por seis años a galeras, amén de doscientos azotes que ya lleva en las espaldas.( Cervantes - Don Quijote)<>
---------------
* Pasó don Quijote al cuarto, que era un hombre de venerable rostro, con una barba blanca que le pasaba del pecho, el cual, oyéndose preguntar la causa por que allà venÃa, comenzó a llorar y no respondió palabra; mas el quinto condenado le sirvió de lengua y dijo: —Este hombre honrado va por cuatro años a galeras, habiendo paseado las acostumbradas vestido en pompa y a caballo( Cervantes - Don Quijote)<>
---------------
* Abrióle, y lo primero que halló en él, escrito como en borrador aunque de muy buena letra, fue un soneto, que, leyéndole alto, porque Sancho también lo oyese, vio que decÃa desta manera: O le falta al Amor conocimiento, o le sobra crueldad, o no es mi pena igual a la ocasión que me condena al género más duro de tormento( Cervantes - Don Quijote)<>
---------------
* Y contole el escrutinio que dellos habÃa hecho, y los que habÃa condenado al fuego y dejado con vida, de que no poco se rió el canónigo; y dijo que, con todo cuanto mal habÃa dicho de tales libros, hallaba en ellos una cosa buena, que era el sujeto8811 que ofrecÃan para que un buen entendimiento pudiese mostrarse en ellos, porque daban largo y espacioso campo por donde sin empacho alguno pudiese correr la pluma, describiendo naufragios, tormentas, rencuentros y batallas; pintando un capitán valeroso, con todas las partes que para ser tal se requieren, mostrándose prudente, previniendo las astucias de sus enemigos, y elocuente orador, persuadiendo o disuadiendo a sus soldados, maduro en el consejo, presto en lo determinado, tan valiente en el esperar como en el acometer; pintando ora un lamentable y trágico suceso, ahora un alegre y no pensado acontecimiento; allà una hermosÃsima dama, honesta, discreta y recatada; aquà un caballero cristiano, valiente y comedido; acullá un desaforado bárbaro fanfarrón; acá un prÃncipe cortes, valeroso y bien mirado; representando bondad y lealtad de vasallos, grandezas y mercedes de señores.( Cervantes - Don Quijote)<>
---------------
* A imitación nuestra, otros muchos de los pretendientes de Leandra se han venido a estos ásperos montes usando el mismo ejercicio nuestro, y son tantos, que parece que este sitio se ha convertido en la pastoral Arcadia, según está colmo de pastores y de apriscos, y no hay parte en él donde no se oiga el nombre de la hermosa Leandra; éste la maldice y la llama antojadiza, varÃa y deshonesta; aquél la condena por fácil y ligera; tal la absuelve y perdona, y tal la justicia y vitupera; uno celebra su hermosura, otro reniega de su condición, y, en fin, todos la deshonran y todos la adoran, y de todos se estiende a tanto la locura, que hay quien se queje de desdén sin haberla jamás hablado, y aun quien se lamente y sienta la rabiosa enfermedad de los celos, que ella jamás dio a nadie, porque, como ya tengo dicho, antes se supo su pecado que su deseo.( Cervantes - Don Quijote)<>
---------------
* Y en el discurso de su plática vinieron a tratar en esto que llaman razón de estado y modos de gobierno, enmendando este abuso y condenando aquel; reformando una costumbre y desterrando otra, haciéndose cada uno de los tres un nuevo legislador, un Licurgo moderno o un Solón flamante; y de tal manera renovaron la republica, que no pareció sino que la habÃan puesto en una fragua y sacado otra de la que pusieron; y habló don Quijote con tanta discreción en todas las materias que se tocaron, que los dos esaminadores creyeron indubitadamente que estaba del todo bueno y en su entero juicio( Cervantes - Don Quijote)<>
---------------
* Uno de los galeotes que aparecen en el conocido episodio de la primera parte de nuestra novela dice que, si no hubiera sido condenado a galeras, ahora estarÃa libre y a sus anchas en la plaza de Zocodover.( Cervantes - Don Quijote)<>
---------------
* Por eso se me alteró la cólera y, por cumplir con mi profesión de caballero andante, quise dar ayuda y favor a los que huÃan, y con este buen propósito hice lo que habéis visto; si me ha salido al revés no es culpa mÃa, sino de los malos que me persiguen; y, con todo esto, deste mi yerro, aunque no ha procedido de malicia, quiero yo mismo condenarme en costas; vea maese Pedro lo que quiere por las figuras deshechas; que yo me ofrezco a pagárselo luego en buena y corriente moneda castellana( Cervantes - Don Quijote)<>
---------------
* Si no, dÃgame vuesa merced, ¿por cuál de las mentecaterÃas que en mà ha visto me condena y vitupera y me manda que me vaya a mi casa a tener cuenta en el gobierno della y de mi mujer y de mis hijos, sin saber si la tengo o los tengo? ¿No hay más sino a troche moche entrarse por las casas ajenas a gobernar sus dueños, y, habiéndose criado algunos en la estrecheza de algún pupilaje, sin haber visto más mundo que el que puede contenerse en veinte o treinta leguas de distrito, meterse de rondón a dar leyes a la caballerÃa y a juzgar de los caballeros andantes? ¿Por ventura es asumpto vano o es tiempo mal gastado el que se gasta en vagar por el mundo, no buscando los regalos dél, sino las asperezas por donde los buenos suben al asiento de la inmortalidad? Si me tuvieran por tonto los caballeros, los magnÃficos, los generosos, los altamente nacidos, tuviéralo por afrenta inreparable, pero de que me tengan por sandio los estudiantes, que nunca entraron ni pisaron las sendas de la caballerÃa, no se me da un ardite: caballero soy y caballero he de morir si place al AltÃsimo.( Cervantes - Don Quijote)<>
---------------
* Dulcinea es principal y bien nacida, y de los hidalgos linajes que hay en El Toboso, que son muchos, antiguos y muy buenos, a buen seguro que no le cabe poca parte a la sin par Dulcinea, por quien su lugar será famoso y nombrado en los venideros siglos, como lo ha sido Troya por Elena, y España por la Cava, aunque con mejor tÃtulo y fama; por otra parte, quiero que entiendan vuestras señorÃas que Sancho Panza es uno de los más graciosos escuderos que jamás sirvió a caballero andante: tiene a veces unas simplicidades tan agudas, que el pensar si es simple o agudo causa no pequeño contento; tiene malicias que le condenan por bellaco, y descuidos que le confirman por bobo; duda de todo y créelo todo; cuando pienso que se va a despeñar de tonto, sale con unas discreciones que le levantan al cielo.( Cervantes - Don Quijote)<>
---------------
* —Venid acá, señor buen hombre —respondió Sancho—; este pasajero que decÃs, o yo soy un porro o él tiene la misma razón para morir que para vivir y pasar la puente; porque, si la verdad le salva, la mentira le condena igualmente; y siendo esto asÃ, como lo es, soy de parecer que digáis a esos señores que a mà os enviaron que, pues están en un fil las razones de condenarle o asolverle, que le dejen pasar libremente, pues siempre es alabado más el hacer bien que mal; y esto lo diera firmado de mi nombre si supiera firmar, y yo en este caso no he hablado de mÃo, sino que se me vino a la memoria un precepto, entre otros muchos que me dio mi amo don Quijote la noche antes que viniese a ser gobernador desta Ãnsula, que fue que, cuando la justicia estuviese en duda, me decantase y acogiese a la misericordia; y ha querido Dios que agora se me acordase, por venir en este caso como de molde( Cervantes - Don Quijote)<>
---------------
|
|