Letture di NihilScio
G.K.Chesterton

Le debolezze del giornalismo

 da "La sfera e la croce" di G.K.Chesterton - Morganti editore

 

(1874-1936)


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Una delle grandi debolezze del giornalismo, che riflette comunque la nostra esistenza moderna, è che un'immagine o un fatto devono essere composti solamente da eccezioni. Ad esempio, annunciamo con squilli di tromba sui manifesti che un uomo è caduto da un'impalcatura, ma non facciamo altrettanto se un uomo non è caduto da un'impalcatura. Eppure quest'ultimo fatto è fondamentalmente più eccitante, perché ci segnala che questa torre viva, ricca di terrore e di mistero - l'uomo - è ancora in giro sulla terra.
Che l'uomo non sia caduto da un'impalcatura è realmente più sensazionale ed è anche qualche migliaio di volte più frequente.
Ma non ci si può ragionevolmente aspettare dal giornalismo che insista nello scrivere di miracoli permanenti. Non si può pretendere dagli occupatissimi redattori dei giornali di mettere nelle loro locandine titoli come "Il signor Wilkinson è ancora illeso", oppure " il signor Jones, di Worthing, non è ancora morto".
Non possono annunciare la felicità di tutta l'umanità. Non possono descrivere tutte le forchette che non sono state rubate, o tutti i matrimoni che non si sono prudentemente sciolti.
Da questo consegue che il quadro completo che pretendono di darci della vita è necessariamente falso, poiché essi sono in grado di presentarci solo l'insolito.
Per quanto dicano di essere democratici, i giornali non si occupano che delle minoranze.
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G.K.Chesterton "La sfera e la croce" - Morganti ed.