Letture di NihilScio
 Seneca (Antikensammlung di Berlino, da un'erma di Seneca e Socrate) autore Calidus

Linguarium, "multa sulla chiacchiera"

Da "De Beneficiis" di Lucio Anneo Seneca - Tutte le opere - Newton Compton

(Seneca il giovane - 4 a.C.- 65 d.C. )

In questo brano Seneca sta dissertando sulle promesse che possono essere mantenute o meno. Ovviamente non è possibile semplificare il ragionamento estrapolandolo dal contesto, però l'idea scherzosa della tassa sulle chiacchiere non suona tanto male neppure ai nostri giorni...

[De beneficiis - 4,36] XXXVI. - Traduzione letterale

Inspiciam tamen et quantum sit de quo agitur : dabit mihi consilium promissae rei modus. Si exiguum est, dabo:

Esaminerò tuttavia anche il valore di cui si tratta: la misura della cosa promessa mi consiglierà. Se è poca cosa (lo) darò:

non quia dignus est, sed quia promisi;

non perché (la misura) è giusta, ma perché l'ho promessa

nec tanquam munus dabo, sed verba mea redimam, et aurem mihi pervellam;

e non (lo) darò come dono, ma per onorare le mie parole mi tirerò le orecchie;

damno castigabo promittentis temeritatem: ecce ut doleat, ut postea consideratius loquaris: quod dicere solemus, linguarium dabo.

Col danno punirò la (mia) avventatezza nel promettere ( dirò a me stesso): ben ti sta, così impari a parlare con più prudenza: come si suole dire, pagherò la multa sulle chiacchiere

Si maius erit, non committam, quemadmodum Maecenas ait, ut sestertio centies obiurgandus sim.

Se il valore sarà maggiore non permetterò, come dice Mecenate, di essere punito con dieci milioni di sesterzi.

Inter sese enim utrumque comparabo.

Confronterò l'una e l'altra soluzione.

Est aliquid, in eo quod promiseris, perseuerare : est rursus multum in eo, ne indigno beneficium des.

Da una parte è importante mantenere ciò che hai promesso, dall'altra è più importante che tu non conceda un beneficio a chi non lo merita.

Hoc tamen quantum sit, attendendum : si leue, conniueamus; si uero magno mihi aut detrimento, aut rubori futurum, malo semel excusare, quare negauerim, quam semper, quare dederim.

E' da valutare quanto valore ha questo beneficio: se poco, lasciamo correre, se invece sarà per me motivo di grande danno o disonore, preferisco scusarmi una volta per aver rifiutato, che pagare per sempre.

Totum, inquam, in eo est, quanti promissi mei uerba taxentur.

Insomma, tutto sta nel valutare il valore della mia promessa.

Non tantum quod temere promisi, retinebo; sed quod non recte dedi, repetam.

Non solo mi terrò ciò che ho promesso avventatamente, ma richiederò ciò che ho dato ingiustamente.

Demens est, qui fidem praestat errori.

E' pazzo chi tiene fede ad un inganno.