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Discorso indiretto
Il discorso può essere diretto o indiretto.
Diretto se le parole vengono riportate così come sono state pronunciate e generalmente introdotte da inquam e per le voci mancanti da dico (oratio recta):
Es.: me ubi viderunt: "Ubi sunt, inquunt, scyphi ?" = appena mi videro: " Dove sono le coppie?" mi domandano.
Indiretto se le parole sono riportate attraverso l'uso di verbi introduttivi: come dire, narrare, scrivere, rispondere, dichiarare ecc. (oratio obliqua).
Indice                     Consecutio temporum
La consecutio temporum (correlazione dei tempi) regola i tempi delle subordinate al congiuntivo.
La regola fondamentale della consecutio temporum é che ad un tempo principale nella proposizione reggente corrisponde nella subordinata di modo congiuntivo un tempo principale, parimenti a un tempo storico ancora un tempo storico.

I tempi dell'indicativo si suddividono in:

PRINCIPALI STORICI
presente
futuro
futuro anteriore
il passato prossimo o perfetto logico
imperfetto
passato remoto  o perfetto storico
piuccheperfetto

La consecutio temporum richiede che:

In dipendenza di un tempo principale, nella proposizione subordinata si dovrà avere:
           - il presente se l'azione è contemporanea: nescio quid dicas;
           - il perfetto se l'azione è anteriore: nescio quid dixeris;
           - il presente della perifrastica attiva se l'azione è posteriore: nescio quid dicturus sis;

In dipendenza di un tempo storico, nella proposizione subordinata si dovrà avere:
             - l'imperfetto se l'azione è contemporanea: nesciebam quid diceres;
             - il piuccheperfetto se l'azione è anteriore: nesciebam quid dixisses;
             - l'imperfetto della perifrastica attiva se l'azione è posteriore: nescio quid dicturus esses;

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